Tuo figlio non vuole più studiare? Un’alternativa alla scuola curricolare sta nascendo.
Si chiama “MARTHE-Design Your Future” e te la racconto.
Partiamo dal problema: noia, demotivazione, disorientamento e sfiducia sono le cause principali che, superficialmente, potrebbero essere imputate a te che sei il genitore. Sicuramente la tua partecipazione è stata importante e decisiva – per questo ho creato EssereGenitore 😉 – ma, dal mio punto di vista, tale problema non è solo affar tuo: è di tutti. E’ una matassa enorme in cui tutti siamo aggrovigliati e non serve al mondo far finta di nulla, girarsi dall’altra parte, giudicare te o innalzare altri perché i loro figli sono laureati o stanno per diventarlo.
L’abbandono precoce dello studio è un neo sulla pelle della società, anzi dirò di più: è ormai un neo-tumore che mette a rischio la sua salute presente e futura.
“Il sapere rende l’uomo libero” diceva Socrate ed è vero, perché ci permette di pensare con la nostra testa e ci rende capaci di prendere autonomamente decisioni rendendoci, così, responsabili delle nostre azioni.
Ma dov’è finito quel desiderio di sapere, dove quel senso personale e civico di evoluzione?
Possibile che si sia arrivati fin qua? Possibile che non si riesca a sanare questo neo?
Qui ci vuole un bel bisturi, un bisturi sopraffino come quello di C. Barnard che nel 1967, per primo, eseguì il trapianto del cuore in un essere umano partecipando così all’evoluzione di tutta la chirurgia mondiale. Sì tutta, perché con lui e dopo di lui passi giganti si sono visti su questo globo.
Quindi ci vuole un apripista, qualcuno che si dia da fare concretamente. E non servono cervelloni, o enti mondiali che diano chissà quali direttive. Qui ci siamo dentro tutti fino al collo: tutti siamo un po’ responsabili di questa situazione neo-tumorale e tutti possiamo – e siamo chiamati a – dare il nostro contributo perché, ripetiamolo:
se tuo figlio adolescente non vuole più studiare non è solo affar tuo, è anche nostro!
Io ci penso da tanto tempo e non solo: con E.T. un’amica insegnante mi sono attivata nell’immaginare una soluzione partendo da tre semplici domande:
- C’è un’alternativa alla scuola curricolare per quei ragazzi che hanno perso interesse, fiducia e desiderio di emanciparsi intellettualmente e/o socialmente?
- C’è un’alternativa per quelli che invece, non volendo più studiare, vorrebbero lavorare ma non hanno ancora l’età per farlo?
- È opportuno che bighellonino sul divano collegati a internet tutto il giorno o al bar e per le strade finché non raggiungono l’età consentita nel mondo del lavoro?
No, per ora ancora non c’è seppur lo Stato stia promuovendo, e l’Unione Europea finanziando, moltissimi progetti al contrasto dell’abbandono precoce agli studi (progetti che tra l’altro anch’io sto offrendo alle scuole superiori della mia zona).
Encomiabile, non c’è dubbio, ma questi progetti sono sempre e comunque svolti all’interno degli Istituti per cui, va da sé: chi non vuole più frequentare una scuola curricolare non parteciperà mai a questi progetti. E’ un peccato, perché sono studiati proprio per lui o per lei, ma c’è un fatto: se non vuole più studiare non entrerà mai in una scuola. Questo è!
Cosa fare?
La mia amica E.T. ed io ci siamo tirate su le maniche, abbiamo intervistato molte persone, giovani e adulti, e ci siamo messe a tavolino.
Mesi di brainstorming, litri di caffè, spuntini veloci e riunioni in remoto a gogo per arrivare al nero su bianco e alle sue mille modifiche.
Contatta le Associazioni di Artigiani e di Commercianti, parla con gli sportelli “Informa Giovani”, gli Assessori Comunali e i Dirigenti dei vari Istituti Superiori, perfino con i Parroci e con chi si occupa degli oratori.
Poi riscrivi tutto a puntino e cerchi udienza in Regione al Provveditorato per avere un pezzo di carta che dichiari le competenze che acquisiranno i ragazzi e al Ministero dell’Istruzione per un riconoscimento ufficiale; trova un’Associazione etica e riconosciuta sul territorio che diventi nostro partner esecutivo e infine partecipa a tutti i bandi possibili per il suo finanziamento.
Mesi e mesi di lavoro, l’ho già detto, e non è ancora finita… siamo a buon punto sulla scaletta di marcia e speriamo che a Gennaio ’24 si possa partire col primo corso pilota.
Un viaggio spaziale!
Come andare su Marte, quel pianeta che pareva inarrivabile e che invece ora è lì a portata di mano… che poi MARTHE (con l’acca) sia l’acronimo dei nostri nomi – e le iniziali della mia amica siano proprio ET, un richiamo al famoso ExtraTerrestre che voleva tornare a casa – è marginale e ci piace pensare che sia stato lì da sempre e che non sia una coincidenza!
Quindi andiamo su Marte! Questo il nostro motto.
Cos’è “MARTHE – Design Your Future” e cosa si prefigge
È un percorso attivo, evolutivo e formativo che accompagna nel modo del lavoro giovani dai 15 ai 18 anni che hanno abbandonato gli studi curricolari.
Attivo perché per la maggior parte del percorso i ragazzi lavorano, 8 ore come i grandi, in botteghe artigianali o in negozi commerciali del territorio di residenza, apprendendo tutto ciò che è basilare per essere un giorno appetibili al settore lavorativo che hanno scelto.
Evolutivo perché contemporaneamente sviluppano intelligenza emotiva e comunicazione pacifica, apprendono basi di mediazione e di team-building, consolidano personal skills, etica e forma fisica. In pratica partecipano a un vero e proprio percorso di Coaching Evolutivo, collettivo e individuale, generalmente riservato ai manager aziendali.
Formativo perché a fianco di tutto ciò imparano basi di contabilità e gestione di magazzino, sicurezza sul lavoro e primo soccorso, la Costituzione Italiana con tutte le sue regole fiscali e non, la lingua inglese utile al settore merceologico scelto e, dulcis in fundo, l’etica nel digitale.
Ogni ragazza e ragazzo che parteciperà al progetto “MARTHE – Design Your Future” avrà quindi un percorso personalizzato e non superficiale – permettimi il termine – come si fa generalmente a scuola dove la differenziazione è data principalmente dal metodo di valutazione (se hai un deficit, partecipi fin dove puoi e il 6 di un normo-dotato diventa 8 per te).
No, qui il percorso è proprio individuale!
È il ragazzo o la ragazza che sceglie la strada da fare, dove mettere le proprie energie e che competenze vuole apprendere per entrare nel mondo del lavoro.
Noi, come ci siamo date da fare fino ad ora, ci daremo da fare il doppio per trovare gli artigiani, i negozi e le piccole aziende – del settore scelto da ogni singolo ragazzo/a partecipante – che li istruisca adeguatamente per un periodo di 12 mesi pieni pieni, mentre docenti competenti, fra cui la mia amica E.T. ed io, svilupperemo le materie trasversali e il percorso di Coaching Evolutivo.
Chi è nella scuola ci ha detto: “beh noi abbiamo il percorso PCTO, che non è poi così diverso”;
chi, agli sportelli InformaGiovani: “anche noi organizziamo corsi come i vostri, a che serve uno in più?”.
Beh, prima di tutto, i percorsi PCTO fanno un baffo al progetto “MARTHE – Design Your Future” – e me lo devi spiegare il significato di un PCTO al liceo! Ma poi: te lo vedi un giovane che non vuole più studiare, alzarsi al mattino fresco e profumato, uscire di buona lena per iscriversi a un corso qua e un altro là, che forse parte o forse no, dove i compagni hanno il doppio dei suoi anni perché il Comune accetta tutti, giustamente, ma proprio tutti?
Mi spieghino tutto ciò e io li ascolterò ma, probabilmente, non hanno capito bene il senso e l’intenzione.
Qui si tratta di raccogliere e di accompagnare chi a 15/16/17/18 anni non crede in niente e si spiaggia sul divano e smanetta tutto il giorno al computer. Chi ha gli occhi così appannati da non vedere un futuro, chi non trova un senso nella propria vita e non sa di essere ricco dentro, non sa di avere mille e mille risorse e talenti e per questo li sta sprecando. Chi, come tuo figlio o tua figlia, ha perso la fiducia.
Questi giovani noi li vediamo come tu vedi i tuoi figli.
Sono belli, sono forti, sono intrinsecamente grandiosi ma non lo sanno.
È questo che ci prefiggiamo col progetto “MARTHE – Design Your Future” dando il nostro contributo al mondo: vogliamo che questi giovani si alzino al mattino con uno scopo e innondino il Pianeta con le proprie idee rivoluzionarie che noi nemmeno immaginiamo perché, fino a prova contraria, loro sono parte di quel futuro che noi chissà se potremo vivere.
Come portiamo i ragazzi su Marte?
Prendendoci cura di loro e, come già detto, accompagnandoli a ritrovare quella fiducia persa e a innamorarsi di sé, della vita e del piacere di conoscere.
Conoscere come stare al mondo innanzitutto e come mettere a frutto risorse e talenti personali aldilà della matematica, della storia o della letteratura, aldilà di tutte quelle materie che, seppur per me affascinanti e importanti per lo sviluppo intellettuale di ognuno, per loro non hanno alcun valore e limitano, se non castrano, la loro possibilità di trovare il proprio posto al mondo. E poi, chissà, che innamorandosi di sé non si innamorino anche della cultura e ritornino a scuola (che, per inciso, è anche uno di nostri obiettivi).
Quindi che aspettare?
Andiamo su MARTHE! (questa volta con l’acca)… partenza e via.
Il primo MARTHE- Design your Future partirà a gennaio 2024 e noi stiamo facendo di tutto perché accada.
Il territorio di lancio è il nostro: Crema in provincia di Cremona.
Se abiti in questa zona e credi che possa essere il percorso giusto per tuo figlio o per tua figlia scrivici e ci metteremo in contatto con te al più presto.
La nostra email riservata al progetto è progetto.marthe@gmail.com
MARTHE – Design Your Future per ora è un corso pilota ma non vogliamo fermarci qua.
Il nostro desiderio è di esportarlo in futuro in tutta Italia per cui se vuoi unirti a noi sei la benvenuta, il benvenuto!
Dopo averlo testato, se necessario aggiustato, e dopo aver visto i risultati, che noi sappiamo già saranno ottimi, saremo felicissime di accompagnarti a realizzarlo nella tua città.
Se vuoi altre spiegazioni, se vuoi sostenerci in qualche modo e se vuoi venire su MARTHE insieme a noi, compila il modulo qua sotto e mettiti in contatto con me.
Qualsiasi tuo contributo, anche un Sì, mi piace, è importante per noi!
la scuola-bottega che prima non c’era e adesso sta diventando realtà
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